Oggi si è tenuta l’udienza durante la quale
la difesa di Assange, costituita dagli gli avvocati Per Samuelsson e Thomas
Olsson, e la Procura svedese con la procuratrice capo Marianne Ny e la sua vice
Ingrid Isgren, hanno trattato per la deposizione del mandato d’arresto nei
confronti di Assange. L’ udienza tenuta a Stoccolma mentre il giudice che ha
presenziato è stata la svedese Lena Egelin. Non sorprende l’esito: la
detenzione pre-processo di Assange continuerà, così come voleva la Procura.
L’udienza è iniziata subito con degli
imprevisti poco incoraggianti: la prima mezzora è stata condotta a porte
chiuse, senza che i media potessero presenziare. Solo dopo l’aula è stata
aperta al pubblico. Questo non fa altro che confermare come uno dei timori da
sempre espressi riguardo ad un processo in Svezia sia fondato: la trasparenza è
un dato fondamentale nelle questioni giuridiche, e un processo senza testimoni
esterni è un processo facilmente corruttibile.
La difesa ha portato diversi argomenti a
favore di Assange, tra quelli che più rendono avvalorabile quanto detto
possiamo citare l’accusa alla Procura di essere stati troppo passivi. Difatti
la difesa ha attribuito il mancato interrogatorio ad Assange in Inghilterra ad
una svogliatezza, dato che – ed Eva Joly, che a suo tempo aveva riaperto
l’accusa con la Ny, l’ha ribadito come consigliato – è perfettamente fattibile.
In seguito è stato ribadito che “una
detenzione continua non ha effetti positivi per la Svezia […] ma ha enormi
effetti negativi per Assange” costretto a vivere segregato in ambasciata senza
nemmeno la possibilità di uscire all’aria aperta.
“It’s been my consistent impression that the Defense was just steamrolling all over the Prosecution in this hearing. But this is a political trial, and I’ve seen those before. In those, common sense don’t apply, and the victor can be predetermined and therefore spit gibberish in the hearings if they like, they’ll still win.”
Questo è il commento del fondatore di Pirate Bay, che ha
assistito al processo e fornitone la trasposizione.
Viene evidenziato quanto gli Avvocati di
Assange abbiano portato solide argomentazioni, non mancando di fornire antitesi
ad ogni tesi della procura.
È evidente che la difesa fosse in chiaro vantaggio. Nonostante l’inferiorità di argomentazioni, tuttavia, è stata la
richiesta della Procura a prevalere, ed è facile supporre che il processo fosse
corrotto. Il semplice fatto di aver tenuto l’udienza a Stoccolma, nascondendosi
dietro giustificazioni quali la mancanza di mezzi per raccogliere campioni di
DNA a Londra, ne è una chiara prova, così come l’aver posto un giudice svedese
a presiedere la seduta. La Svezia ha quindi dimostrato di essere l’esatto
opposto del Paese democratico che vanta di essere, sopprimendo la libertà di
espressione e la giustizia stessa con un verdetto, nella nostra opinione e
senza dubbio anche nell’opinione di molti altri, già prestabilito.
Non si tratta della colpevolezza di Assange
nel caso di molestie sessuali o di leggi sull’estradizione: ciò che sta alla
base dell’intero caso svedese, è l’attività di WikiLeaks, e quanto questa
attività infastidisca le potenze mondiali.
Intervista a Eva Joly: http://espresso.repubblica.it/inchieste/2014/07/15/news/julian-assange-dopo-quattro-anni-di-impasse-giudiziario-l-udienza-per-la-revoca-dell-arresto-1.173268
Trasposizione del processo: http://falkvinge.net/2014/07/16/live-detention-lift-hearings-for-assange-stockholm-district-court/
Trasposizione del processo: http://falkvinge.net/2014/07/16/live-detention-lift-hearings-for-assange-stockholm-district-court/
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